La holding EPI che possiede, tra l’altro, gli champagne Piper- Heidsieck e Charles Heidsieck e le scarpe J.M. Weston, è diretta da tredici anni da Christopher Descours, 45 anni, il nipote di jean Louis, fondatore dell’EPI ed ex dirigente del gruppo André.
Nel 2017, Christopher Descours, laureato in “Sciences Po” (Istituto di Studi Politici di Parigi) e alla Dauphine, ha nominato alla testa di Bonpoint, Marie-Sabine Leclerq, 52 anni, con una lunga esperienza lavorativa nel settore lusso, sotto tutti i suoi brand, che l’hanno portata da Louis Vuitton a Lanvin, e da Longchamp a Coty.
Passando dall’entusiasmo al rigore, questa «commerciante nell’animo», madre di due figli, è piena di progetti per questo marchio iconico, sia in Francia che all’estero, molto apprezzato da star quali Angelina Jolie o Serena Williams. Il suo obiettivo? Raddoppiare il giro d’affari – 104,3 milioni di euro nel 2018, ma anche un incremento del 6% in un anno nei prossimi 6 anni.
In programma, una linea di cosmetici (cure del corpo e profumi, un’acqua creata originariamente nel 1986 da Annick Goutal, sorella di Marie-France Cohen), per sedurre gli adulti, soprattutto in Asia. «Il nostro sogno è di creare un brand di bellezza completo, per conquistare gli “eterni bambini” del mondo», spiega la presidente, che ha ampliato la rete di distribuzione (Galeries Lafayette, Printemps e punti vendita autonomi a Shanghai e a Pechino).
Ma che ha anche ampliato il target della moda con il lancio, proprio in questi giorni, di una prima linea femminile, che succede a Yam (acronimo di «Y en a marre du Bonpoint» [in francese: “Ne abbiamo abbastanza di Bonpoint”]), che si rivolge agli adolescenti. Perché il successo del marchio francese ha logicamente scatenato la concorrenza (Fendi, Gucci, Balmain…), tanto più che il brand di nicchia di fascia alta è il solo a emergere nel marasma della moda per l’infanzia, dove molti marchi come, di recente, Orchestra, se la passano male o addirittura scompaiono.
Il mercato mondiale è stimato in 175 miliardi di euro, secondo il centro studi Euromonitor, con un settore “lusso” che rappresenta quasi il 10% delle vendite. «Siamo già presenti in tutto il mondo con un giro d’affari del 25% raggiunto in Asia, del 10% negli Stati Uniti», sottolinea Marie-Sabine Leclercq, che ogni due mesi va in Estremo Oriente. «Nei prossimi mesi, Bonpoint approderà anche in Canada, in Israele e in Vietnam».
Terzo asse di espansione: i numeri. Quasi il 16% delle vendite del settore avviene on-line, e la percentuale è in continuo aumento. Per la prossima primavera è previsto un nuovo sito, con l’intento di accompagnare un rialzo «a due cifre» delle vendite dell’azienda su Internet. Senza dimenticare di farsi conoscere: a settembre Marie-Sabine Leclercq lancerà, per la carta stampata, la prima campagna pubblicitaria della «casa di moda per l’infanzia».
Bonpoint
118 boutique
500 dipendenti (di cui 100 a Parigi)
104,3 milioni di euro di giro d’affari nel 2018
16% delle vendite si fanno online
Testo © Marie-Pierre Gröndahl
Foto © Bonpoint