CÉSAR, UN ARTISTA GRANDIOSO, UNA MOSTRA DA NON PERDERE A PARIGI

Se vi capita di recarvi a Parigi prima della fine di marzo, fate il possibile per regalarvi un'emozione unica: la mostra di César al Centre Pompidou. Vi starete chiedendo chi sia César e che cosa esponga in un luogo simbolo dell'arte: il Beaubourg di Parigi…

cesarr4César era un uomo simpatico e gioviale, piccolo di statura e con paio di baffoni da fare invidia a quelli di Stalin. Aveva forse una preoccupazione: la sua incipiente calvizie, ma dichiarava senza vergogna di essere un uomo dalla fronte spaziosa, propria dei genii.

E nella sua attività, César un genio lo era davvero. Artista prima di tutto, poi scultore per scelta, perché solo con la materia tra le mani, non importa quale materia, riusciva ad esprimere ciò che covava dentro, la sua arte. Pensate che mentre grandi scultori come Michelangelo, Bernini, Rodin (tanto per citarne solo qualcuno) avevano alle spalle grandi mecenati che investivano denaro e risorse per consentire loro di scegliersi marmi pregiati, metalli costosi e altri materiali di prim'ordine con cui esprimere la propri arte, César non aveva altro che la propria voglia di emergere. E quindi lavorava con materiali di scarto, che non valevano niente e quindi non doveva comprarli, anzi, faceva un favore a qualcuno se li toglieva di mezzo. Pezzi di metallo, scarti delle lavorazioni di officine varie, ricambi fuori uso di motori, forchette arrugginite, ringhiere ormai inutilizzabili, chiavi inservibili… Lui raccoglieva quei materiali e lasciava che il suo genio, quella forza unica e invincibile che aveva dentro, gli suggerisse il modo di assemblarli, per trasformarli in sculture espressive, quasi parlanti. Il suo laboratorio d'arte era poco più di un'officina meccanica, con tanto di saldatori, presse, incudini, ecc.

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Il primo periodo di César fu quello tra classicismo e modernità. Il mondo dell'arte cominciò a conoscerlo e ad apprezzarlo, ma il successo è un'altra cosa, ha una dimensione che non si può descrivere. E per raggiungere il successo occorre avere idee che gli altri non hanno, fare cose che gli altri non fanno. Per esempio, quanti scultori conoscete capaci di trasformare in un'opera d'arte una vecchia auto che ha concluso la sua vita presso uno sfasciacarrozze e sta per entrare in una gigantesca pressa che la ridurrà ad un ammasso informe di ferraglia? Be', César ebbe l'intuizione giusta: se fosse riuscito a manovrare quella potente pressa in modo tale da dare una certa forma, certe rilevanze o profondità a quel rottame d'auto, forse ne sarebbe venuta fuori un'opera d'arte.

Ed è proprio quel che César fece, facendo seguire al suo primo periodo, quello dei Fers soudés (ferri saldati), una stagione creativa, quella delle Compressioni, cui seguirono le Espansioni e le Impronte. Un modo tutto nuovo di fare arte, un atto tra i più radicali della scultura del XX secolo.

cesarr3Come avrete capito, sono un appassionato ammiratore di César e delle sue opere e sono sicuro che voi avrete già visto da qualche parte nel mondo una riproduzione di una delle sue opere più celebri: il grande dito pollice rivolto verso l'alto, in metallo dorato, in pietra o in altri materiali. Un’opera che conserva intatta la sua forza espressiva.

César morì venti anni fa, sapendo che le sue opere erano ormai esposte in tutti i musei del mondo. Il Centre Pompidou di Parigi ha voluto ricordarlo, a venti anni dalla morte dell’artista, con una mostra restrospettiva eccezionale, che vi consiglio vivamente di visitare.

A proposito, ho parlato fin qui di questo grande scultore contemporaneo, chiamandolo come fanno tutti col solo nome di César. Ma chi era veramente César? Aveva un cognome? Dove era nato e quali erano le sue origini? Rispondo subito: si chiamava César Baldaccini, era nato a Marsiglia, da genitori italiani emigrati in Francia. All'età di 22 anni si trasferì a Parigi andando ad abitare sopra lo studio di un altro grande scultore Alberto Giacometti. Lì ebbe modo di incontrare Pablo Picasso, Jean Cocteau e Jean Paul Sartre. La sua non fu una vita facile, come accade spesso a tutti i grandi artisti, ma gli regalò anche grandi soddisfazioni. Fu egli stesso, per esempio, a montare una delle sue opere più note, la grande statua in bronzo del Centauro, nella Place Michel Debré nel 6° arrondissement di Parigi.

Una bellissima mostra, credetemi.

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Maxime - Art & Culture

Bonjour, my name is Maxime. I obtained my name because my grandmother always took me to Maxime’s in Paris for my birthday, always in the company of her best girlfriend! When I was fourteen years old, I was already enamoured with their Parisian chatter. Now, when with friends, I know everything about the art of invisible make-up and light cocktails! The Parisian really has a very distinct character: she’s surprising and interesting. And she’s so feminine! As for invitations, it a real task: each day Paris offers new exhibitions, previews and vernissages. With a Parisian, you absolutely have to be in the right place at the right time!

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