Avete notato che i parigini amano sedersi in quella specie di salotti all'aperto che chiamano terrasses? Sono spazi ristretti, ricavati sui marciapiedi davanti ai bar, in genere protetti da un tendone in caso di pioggia o di vento e spesso dotati di un “fungo” che emana calore. Non ci crederete, ma è un piacere star lì a chiacchierare, a bere un thé e a guardare la gente che passa.
Loro non si curano di voi, ma voi li scrutate, fate commenti sul loro abbigliamento, sul cagnolino che portano al guinzaglio, sull'ultimo modello di borsetta di Chanel o di Louis Vuitton che le parigine esibiscono con impareggiabile grazia. Spesso le terrasses sono veri e propri ambienti protetti da vetrate o da pareti di plastica trasparente. In genere questo accade per le brasseries, i ristoranti e i bistrot. E, per chi non lo sapesse, la parola bistrot, molto diffusa in Francia e ancor più a Parigi, pare derivi dalla parola russa “bystro” (быстро) che significa “rapidamente”, “in fretta”.
Sembra infatti che durante l'occupazione russa di Parigi (1814-1818) i soldati russi a cui era vietato bere alcolici, quando si recavano in uno spaccio e chiedevano un bicchiere di vino o di acquavite, temendo che qualche ufficiale di passaggio li scoprisse, chiedevano all'oste di essere serviti rapidamente: “bystro, bystro!”.
Ecco che la parola divenne il nome di quei locali dove si viene ristorati in fretta: i bistrot, appunto!
Maxime