Joséphine Baker, icona degli anni folli, indimenticabile incarnazione della sensualità esotica, celebra – più raggiante che mai – i suoi 50 anni di music hall da Bobino. All’una del mattino, per prolungare i festeggiamenti, i 250 invitati vengono convogliati al Bristol per una cena con un’antologia dedicata ai successi di Joséphine Baker.
Vari anni dopo, nell’aprile scorso, in ricordo di quella serata e di questa grande e affascinante artista, innamoratissima di Parigi, l’hotel Le Bristol Paris, inaugura al 7° piano la nuova suite Joséphine Baker.
Quando ha saputo della creazione della suite, Brian Bouillon Baker, figlio di Joséphine Baker, così ha commentato con grande emozione: «Dato che frequento anche io l’hotel Le Bristol Paris, mi piace la sua atmosfera parigina e cosmopolita al tempo stesso, raffinata e generosa. Questo luogo mi emoziona perché ogni volta evoca in me il ricordo di mia madre. Sono molto onorato che per la sua prima suite dedicata a una personalità, il Palace abbia scelto di onorare la sua memoria».
Una suite che onora, in effetti, Joséphine Baker, ma anche gli anni folli, l’art de vivre, la gioia, l’amore e Parigi.
Chi è Joséphine Baker
Joséphine Baker (nata McDonald) (St. Louis, 3 giugno 1906 – Parigi, 12 aprile 1975) è stata una cantante e danzatrice statunitense naturalizzata francese. Di origine meticcia afroamericana e amerinda degli Appalachi, è sovente considerata come la prima star di colore e tra le più acclamate vedette di Parigi. Ottenne la nazionalità francese nel 1937, e nel corso della Seconda guerra mondiale giocò un ruolo importante nel controspionaggio francese della Francia Libera.