Che cosa è cambiato dal periodo di presidenza di Hollande e degli attentati e l’arrivo di Emmanuel Macron? La Francia si è risvegliata?
« E’ cambiata la sensibilità dei parigini e più in generale dei francesi. E’ un importante fattore psicologico al di là dei dati reali dell’economia, della sicurezza, del miglioramento delle condizioni di vita. Con Hollande la Francia si percepiva triste e sfiduciata, con Macron allegra e ottimista. Di conseguenza, la psicologia collettiva influenza l’informazione, incoraggia le imprese, migliora l’immagine del Paese. Hollande era il simbolo del declino, Macron del successo e della rinascita. E’ ancora presto per sapere se alle emozioni seguiranno risultati consolidati nel tempo. Di sicuro, l’energia e la forza politica di Macron hanno creato le condizioni per la svolta che i francesi aspettavano, ma da osservatore della Francia da molti anni ricordo che si avvertiva lo stesso entusiasmo all’inizio dell’era Sarkozy ».
Molti ammirano la forza di carattere di Emmanuel Macron, che è dappertutto, sempre sorridente ma deciso. Non è questo che i Francesi si aspettavano, un po’ di autorità sorridente “Une main de fer dans un gant de velours” (Pugno di ferro in guanto di velluto)?
« I francesi non si aspettavano questo, perchè in verità lo vogliono da sempre, perchè questa è la sola concezione che amano dello Stato, del potere, del governo dai tempi del Re Sole e di Napoleone. Ai francesi non piacciono governi e leader deboli, rissosi, indecisi, vogliono essere governati, vogliono essere protetti, vogliono esaltare l’immagine di se stessi, soprattutto nel mondo e sulla scena internazionale. Per questo apprezzano Macron. Perché ha ridato un ruolo forte alla Francia in Europa e sulla scena internazionale. Anche se i sondaggi non sono poi cosí favorevoli e le condizioni in cui è stato eletto non rispecchiano completamente le forze politiche e sociali in campo. ».
Qual è il ruolo di Brigitte Macron in questo “rinascimento” della Francia?
«Mi sembra esagerato parlare di Brigitte per un ruolo nella rinascita. Credo sia una brava première dame, più attenta, più misurata e meno bling bling di Carla Bruni (di Hollande non possiamo dire nulla perchè l’Eliseo è stato un luogo di passaggio anche sotto questo profilo). Credo che Brigitte faccia il suo lavoro di consigliera con sensibilità e senso della misura, ma ho l’impressione che Macron prenda le decisioni da solo, dopo avere ascoltato le persone vicine, ma non troppo».
Che cosa le piace di più nella vita parigina?
«Le passeggiate all’aria aperta, i giardini curati (in foto Les Tuileries), le grandi esposizioni, la possibilità di continue scoperte».
Che pensa della sindaca di Parigi, Anne Hidalgo?
«Non mi piace perché ha creato più caos e inquinamento che vantaggi con la chiusura dei quais. E’ una scelta ideologica e radicale che penalizza chi lavora, i cittadini delle periferie e gli anziani. Inoltre i quais sono deserti di giorno, bui e pericolosi di notte. D’inverno anche peggio! Era meglio la chiusura nei week end. In conclusione una scelta insensata. Mi chiedo perché nessuno ne parli e Macron non faccia nulla. In fondo è anche la sua capitale».
Ha parlato nei suoi romanzi di donne che hanno avuto un ruolo importante nella storia. Come potrebbe giudicare la donna parigina moderna?
«E’ molto diversa dalle italiane e dalle donne mediterranee, nel senso che mi sembra sempre molto sicura del fatto suo in tutti i campi. Ho l’impressione che tenga un po’ nascosti romanticismo, femminilità, fragilità. La seduzione c’è, ma secondo regole e tempi stabiliti da lei. Per noi uomini italiani è un rompicapo».
ll suo ultimo libro Le nu au Coussin Bleu, pubblicato in Francia dalla casa editrice Les Falaises e in Italia dalla Mondadori sotto il titolo Il mercante di quadri scomparsi, parla del famoso quadro di Modigliani scomparso in circostanze misteriose, perché questo libro?
«Avevo voglia e ispirazione per un polar ma cercavo un soggetto fuori dagli schemi Classic! Nel mio libro il rififi è il desiderio di possedere la bellezza dell’arte!».
Massimo Nava
IL MERCANTE DI QUADRI SCOMPARSI
di Massimo Nava (lingua italiana) – Mondadori
LE NU AU COUSSIN BLEU
di Massimo Nava (lingua francese) – Les Falaises
Il potere di un dipinto maledetto.
“Le indagini del commissario Bastiani sulla morte di un mercante d’arte stregato da una tela di Modigliani sono al centro del romanzo di Nava. Tutta la storia ruota intorno a uno splendido e inquietante capolavoro, un «Nudo di donna», opera di quel genio tormentato che fu Amedeo Modigliani. Esistono due versioni accertate di quel simbolo del Novecento, che incarna la lampeggiante, famosissima intuizione di Jean Cocteau: «Quando un’opera d’arte sembra in anticipo sul suo tempo, è vero invece che il tempo è in ritardo rispetto all’opera». E vedremo come e perché. La modella Lunja Czeckowska è distesa, le braccia sono raccolte dietro la testa, in primo piano c’è la pelle dei seni e l’ascella non rasata, un sorriso enigmatico. Erotismo puro. Scena ripetuta con altri cuscini e su diverse tele”. Paolo Conti, Giornalista presso il « Corriere della Sera ».
© Foto di Massimo Nava
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